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La situazione di disagio globale che stiamo vivendo, è bene ricordare, non riguarda solo il mondo adulto ma anche quello dell’infanzia e della giovinezza.
Soprattutto loro infatti, si trovano a dover affrontare una situazione confusa, poco tangibile e di grande incertezza, senza disporre di adeguati strumenti per contrastarla che a ben vedere, forse, non possediamo neppure noi adulti!
Tali preoccupazioni possono così condurre i minori ad avere conseguenti stati d’ansia generalizzata che si possono manifestare in ambito scolastico, sportivo, sociale e riguardare prestazione sia presenti che future. Osservandoli, potremmo notare, atteggiamenti troppo poco spensierati, appesantiti da preoccupazioni assolutamente non adatte alla loro giovane età.
L’ansia dei bambini a scuola
I bambini con disturbo d’ansia tendono ad angosciarsi in modo eccessivo per tutto ciò che avviene intorno a loro, ponendosi spesso obiettivi troppo elevati da raggiungere e dimostrando di essere particolarmente insicuri e critici nei propri confronti.
Il timore di commettere degli errori, spinge inoltre questi ragazzi a non voler sperimentare nuove attività o ad abbandonarle alla prima criticità. Si ritengono non sufficientemente adeguati, contribuendo così ad un pericoloso abbassamento della loro stessa autostima. Anche la presa di una decisione diventa un’azione alquanto complicata, la paura di fare la scelta sbagliata, rende questi ragazzi estremamente incerti in ogni attività che svolgono a scuola.
La carenza di autostima, unita all’ansia, fa sì che il bambino cerchi con gli strumenti che possiede, di tenere sotto controllo la situazione, tendendo ad un eccessivo perfezionismo: si possono ad esempio osservare, ragazzi che scrivono e cancellano quanto appena prodotto per svariate volte e per le più disparate ragioni.
Il bisogno di attenersi in modo rigido alle regole, di cercare continuamente rassicurazioni dall’adulto, di correggere le proprie produzioni in modo quasi ossessivo e il bisogno di controllo anche sugli altri, costituiscono campanelli d’allarme per la presenza di un’eventuale stato d’ansia generalizzato.
Un crescente numero di studi suggerisce infatti l’esistenza, anche nei bambini, di una vulnerabilità cognitiva al disturbo d’ansia generalizzata: l’intolleranza dell’incertezza.
Questo vuol dire che i bambini e i ragazzi vulnerabili all’ansia, non riescono a tollerare l’incertezza e l’impossibilità di controllare tutte le conseguenze degli eventi futuri e cercano quindi, di prevedere ogni scenario, ponendo una moltitudine di domande all’adulto. Sono infatti alla continua ricerca di dettagli perché hanno bisogno di sapere che cosa potrebbe accadere loro in una determinata situazione.
L’ansia nei bambini come si manifesta
A livello verbale, si manifesta attraverso un’infinità di domande poste all’adulto con lo scopo di trovare quelle rassicurazioni che di fatto, non possono da sole contenere l’ansia del minore.
Le domande possono riguardare la scuola, ad esempio: Cosa accadrebbe se arrivassi tardi a scuola? Se prendessi un voto basso? Se venissi bocciato? Cosa penseranno di me? Cosa penserebbe il mio professore?
Naturalmente, tale stato si generalizza a tutto il vissuto del ragazzo che potrà passare dal porsi ossessivamente domande sulla scuola come sulla salute sua e dei suoi cari (cosa accadrebbe se si ammalassero i miei genitori?), oppure legata ad eventi funesti come terremoti, attentati o ancora intrusi che possono entrare in casa o peggio ancora che possano rapirlo.
A livello fisico invece, devono essere considerati alcuni segnali che il corpo invia quali:
Tono di voce e velocità di linguaggio. Normalmente i bambini in stato di agitazione parlano più velocemente e con un tono di voce più alto, passando magari da un argomento all’altro senza neanche rendersene conto.
Mancanza di contatto visivo. Spesso i bambini e i ragazzi in stato di ansia generalizzata hanno uno sguardo sfuggente e perso nell’enormità delle loro preoccupazioni.
Respiro. I bambini come gli adulti hanno un respiro più veloce quando vivono uno stato di agitazione o preoccupazione. In questo caso possiamo aiutarli a regolare il respiro attraverso dei piccoli esercizi da fare insieme come per esempio rendere l’espirazione più lunga dell’inspirazione. Quindi inspirare per 4 secondi ed espirare per 7 secondi.
Come gestire l’ansia dei bambini
Denominare ciò che ci circonda, comprese le emozioni, aiuta a capirne le caratteristiche e i contorni, rendendoci più sicuri di quello che stiamo vivendo in quel momento.
Ricordiamoci infatti che le emozioni, sono molte e con intensità differenti, non tutto è infatti riconducibile alla rabbia o alla felicità. Esistono infatti la paura, la tristezza, la gioia la sorpresa e anche le emozioni cui noi normalmente attribuiamo una valenza negativa, hanno invece la loro fondamentale importanza.
Spiegate dunque ai bambini cosa sia l’ansia e quali sono le sue caratteristiche, essa è infatti un normale meccanismo utilizzato dal nostro corpo per segnalarci un pericolo, non è pericolosa e ha una durata limitata nel tempo.
Esistono moltissimi libri che aiutano la gestione dell’ansia e delle emozioni nei bambini. Ecco di seguito alcuni esempi:
- Che rabbia! di Mareille d’Allancè
- I colori delle emozioni di Anna Llenas
- Calmo e attento come una ranocchia. Esercizi di mindfulness per bambini (e genitori) di Eline Snel
Ponetevi in ascolto dei vostri figli cercando di comprendere i loro sentimenti, ricordate che i bambini percepiscono le emozioni dei genitori e le utilizzano per valutare la pericolosità delle situazioni. Stare calmi li aiuterà ad avere la sensazione che gli adulti attorno a loro hanno il totale controllo di ciò che sta accadendo.
Fornite strategie utili per vivere anche nell’incertezza, in fondo non potete assicurare a vostro figlio che ciò che teme non si verificherà, che non arriverà mai in ritardo o che la verifica andrà bene, possiamo però comunicargli la nostra fiducia sul fatto che potrà affrontare e gestire la situazione con successo. Questo aumenterà il loro senso d’indipendenza e di competenza.
Aiutate il bambino a sviluppare un pensiero realistico: attraverso un’analisi più oggettiva della pericolosità della situazione temuta, in questo modo sarà più facile controllare l’ansia.
Insegnate a considerare delle spiegazioni e degli scenari alternativi a quelli immaginati dal vostro ragazzo, sapere che potrebbero esserci diverse evoluzioni ai fatti che maggiormente lo spaventano, può rivelarsi uno strumento utile.
Aiutate il bambino a guardarvi negli occhi abbassandovi alla sua altezza per riacquistare un senso di calma.
Evitare situazioni temute può essere molto efficace per ridurre l’ansia nel breve periodo, ma a lungo termine ci impedisce di sperimentare la nostra capacità di farvi fronte quindi, incoraggiate ad affrontare le proprie paure. Infine, rinforzate positivamente i piccoli risultati raggiunti.
Per concludere, è bene ricordare che i bambini osserveranno i comportamenti e il modo in cui gli adulti esprimono le emozioni per cui ritagliatevi anche voi del tempo per dare una risposta ai vostri dubbi e spazio alle vostre emozioni.